giovedì 9 giugno 2016

Genitori

Quanto è facile prendersela con i genitori...tipo:mia madre era ansiosissima e ho ripreso da lei,mio padre era anaffettivo è ho ripreso da lui..sarà vero? Può essere ma di certo non potrà essere solo questo il problema del mio malessere..basta pensare al fatto che due figli cresciuti dagli stessi genitori possano essere caratterialmente diversi,
uno più vivace e l'altro meno nonostante gli stessi genitori.

Provo a ricordare tutte le esperienze che ho avuto in merito all'argomento  genitori...quando ero piccolo cioè circa 7 anni ,non ricordo il motivo ma presi la mia bicicletta verde,mi presi due buste piene di panni e qualcosa da mangiare, un calzascarpe( non so perchè mi è rimasto in mente) e alle 7 di mattina uscii di casa senza farmi sentire convintissimo di andare il più lontano possibile..tutto felice parto faccio 100 metri e incrocio un signore che conosco che mi guarda strano..Dopo un po' ci ripenso e torno indietro..como torno a casa mio padre mi vede e mi chiede che fine avessi fatto...è io dissi no niente ero venuto a vedere la bici..mah!! Ero stupido fin da piccolo..



Dopo diversi anni iniziai ad andare in vacanza l'estate con mio fratello più grande di me di 4 anni ma ogni volta quando al giorno dell'incontro con i genitori,cioè due giorni prima della fine del campus piangevo e volevo tornare a casa.Un anno mi costrinsero ad andare vicno Napoli ma dopo una settimana mi sono fatto venire a prendere...la vacanza estiva che ha segnato la svolta me la ricordo molto bene..ero veramente triste che fosse finita e mi ricordi di aver pianto per il dispiacere..

Dopo essermi sbloccato l'anno successivo decisi di andare fuori dalla mia regione a centinaia di km da casa e i miei all'inizio perplessi mi lasciarono andare..non ebbi problemi di nessun tipo...anzi andai anche l'anno successivo..
Gasatissimo l'anno dopo andai in Spagna 2 settimane...ecco...quello è il periodo in cui mi sentivo meglio,forse perché avevo 18 anni, forse perchè stavo scoprendo il mondo forse perchè ero spensierato non lo so ma so che mi sentivo bene...

Tutto questo per arrivare all'ultimo anno di superiori dove il 15 agosto sono andato via di casa per andare a studiare emi ricordo palesemente la voglia di scappare dai miei...non ce la facevo più..Per contro non mi ricordo nessun tipo di incazzatura particolare..me ne volevo andare..è basta.

Gli anni universitari sono stati anni bui per me..hanno contribuito ad uccidermi interiormente purtroppo a mia insaputa...solo dopo ho visto con occhi nuovi...
Il rapporto con i miei era ridotto al minimo come lo è anche ora..dialoghi minimi e volontá loro di aiutarmi, fare qualcosa per me.

L'aspetto che odio è quando noto in loro comportamento che io ho praticamente identici,mi danno rabbia che non esce.Voglio essere me stesso,non come mia madre o mio padre...Tutti atteggiamenti che per me sono invalidanti...

Ancora peggio quando c'è qualche ospite e dico qualcosa e mi dicono: "come tuo padre"
Il problema è che ,per quanto ritengo mio padre una bravissima persona che non mi ha veramente fatto mai mancare niente,mi da fastidio...
Pensare che io non voglio diventare come mio padre sentirmi dire così mi da rabbia...forse perché effettivamente non c'è più nulla che mi piace nella vita e tutto mi da fastidio ...




Mia madre: ansiosa,pitticre,senza una forte personalità,casalinga premurosa,disillusa

Mio padre: apprensivo,non molto espansivo,poca personalità, persona buona,
razionale.

Si sono conosciuti in parrocchia e hanno radicato in testa le teorie cattoliche senza però è ora esserne attivi frequentatori..

Diciamo che a parte la pittura e la casalinga ho ripreso il resto di entrambi..un mix maledetto di comportamenti e pensieri...

Non trovo nessuna colpa in loro..ed è disarmante..vedo in giro genitori che divorziano litigano sempre o offendono e sminuiscono i figli..loro mi sostengono nelle scelte che faccio.

Potrebbe essere una stupidaggine ma dare fiducia sulla scelta che prende una persona potrebbe anche essere visto come una responsabilità in meno?
Riflettevo a quando nei miei comportamenti assecondo il pensiero altrui anche se in realtà penso diversamente o in realtà non ho idea di che si para.
Potrebbe essere per evitare di sentirmi dire:"hai detto una cazzata" ma poter dire"mi fido di te,sostengo quello che dici, ma se quello che dici è sbagliato la colpa è tua; io la pensavo diversamente)

"Vorrei camminare da solo"

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