martedì 7 giugno 2016

La mia quotidianità

Ognuno ha una propria quotidianità, azioni che ripete ogni giorno e che cambiano solo dopo un evento esterno.La natura e l'essere umano cerca di stare bene con il minor dispendio energetico quindi se si sta bene così perchè cambiare le cose. Questa frase mi ha fatto pensare che in effetti la depressione ti culla e ti coccola, dicendomi chi te lo fa fare ad uscire e andare incontro ai rischi e insicurezze. 

Non sono autosufficiente economicamente ma per fortuna la mia famiglia non ha molti problemi economici, diciamo che non mi lamento. Ogni tanto mi viene da pensare se possa essere questo il problema, non avere la necessità di alzare il culo ed andare a lavorare e affrontare la vita. Per contro non penso di essere viziato, non ho cellulari costosi, non sono alla ricerca dell'ultima diavoleria sul mercato ecc.

Per combattere e provare a reagire dopo alcune esperienze lavorative interrotte per incapacità di relazionarmi con gli altri mi trovo ad effettuare una supplenza presso un istituto tecnico presso la mia città di 3 giorni a settimana.
Sta di fatto che la mattina mi sveglio alle 8:30 girandomi più volte, e già piano comincia a salire un senso di inutilità sapendo che la giornata passerà come la precedente. Un po' come il film di Antonio albanese dove si sveglia e rivive sempre lo stesso giorno. Se la mattina devo lavorare bene, mi alzo colazione e poi vado. Quando arrivo a scuola non saluto nessuno, prendo il registro e me ne vado in classe dove faccio le lezioni che devo fare.

Torno a casa dove mia madre mi ha preparato per pranzo qualcosa da mangiare, non spiccico una parola,annuisco ogni tanto e poi subito sul divano per "riposarmi" come se non avessi dormito abbastanza.
Prima di laurearmi non mi pesava ma ora vedere mia madre passare e vedermi così un po' mi pesa.
Sul divano alterno sky, documentari, tablet e cibo..tanto cibo..fino alle 17:30/18:00 cioè quando torna mio padre.Anche lui sa della mia situazione ed è molto compassionevole,ogni tanto mi sprona a fare qualcosa ma niente. Un po' come se a uno sulla sedia a rotelle viene detto di alzarsi e camminare, o almeno di provaci!

Dalle 18:30 sento alla radio "la zanzara" di cruciani. Mi da piacere ascoltarlo perchè pullula di rabbia, rabbia che esce da tutti i pori delle persone e sinceramente mi manca, arrabbiarmi per qualcosa.

Durante tutto il giorno i pensieri sono sempre gli stessi, stesse frasi che si ripresentano inesorabilmente davanti ai miei occhi:

- Penso a quelle piccole vocine che mi dicevano..è questa la strada? Ma le lasciavo perdere.
- Se tutto ha una fine, perchè iniziare qualcosa. Es:(relazione,un'attività etc)
- Odio i miei quando rivedo nei miei genitori comportamenti che ho io, un odio profondo che però non esce.
- Allo stesso tempo riconoscimento nei loro confronti e rispetto per tutto quello che mi hanno dato e fatto.
- A quanto mi sento spettatore della mia vita, sembra che qualcuno decida per me, di certo non io.
- Perchè se prima ero estroverso ora ho eliminato tutti dalla mia vita, guardo giudico trovo difetti in tutti e li uso come scuse per rimanere a casa
- Scelte fatte in passato che pesano
- Alla stupidità dell'essere umano e soprattutto del sottoscritto quando penso che:
  Se i tuoi genitori sono severi, li vorresti più comprensivi; se sono comprensivi li vorresti severi; se non hai i soldi, i soldi sono tutto,;se hai i soldi la salute è         tutto.
  Dov'è il vero?!?
- Non essere preoccupato per il futuro perchè non c'è futuro. Il tempo per me è scandito da "magn bev e arricunusc" (mangia bevi e riconosci) una sorta di sopravvivenza vegetale.
-  Per quale diavolo di motivo gli altri laureati lavorano e hanno voglia di far carriera e avere soddisfazioni e io no?
- Complicato da spiegare ma ci provo: quando devo andare con la macchina da qualche parte spesso sbaglio strada o faccio quella più lunga,allo stesso modo secondo me per uscire da questa catalessi sto facendo la strada sbagliata o più lunga. Penso che poi sia un modo di pensare.
-  Quando sento parlare due di un altro anche prendendolo in giro mi da fastidio e sono sicuro che faranno la stessa cosa di me( potrebbe essere un motivo per cui non voglio vedere nessuno)
- La società placa gli istinti, ma è una cosa buona?
- A quanto i luoghi comuni mi bloccano
- Altro che non ricordo ora

Se invece non ho lezione mi alzo,colazione e poi mi sposto sul divano di casa dove dopo un po' di tablet prendo la mia posizione standard e mi allungo e mi riaddormento. Da Pranzo in poi come prima.
La sera ogni tanto esco da solo e me ne vado in qualche posto della città in collina qualche volta piango qualche volta guardo il nulla e penso alle solite cose elencate. Torno a casa e niente vado a dormire giocando con lo smartphone sapendo che domani il giorno sarà lo stesso.

Qualche volta gioco a calcetto con i colleghi di mio padre ma uno scempio.
Non esistono più giorni della settimana e per me lunedì è come domenica. L'anedonia ha preso il sopravvento.

"Se solo sapessi dove andare"

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